La passione per il tatuaggio credo esista in me fin da bambino.
Le rare volte che mi trovavo di fronte ad un adulto "marchiato" con un tatuaggio, lo fissavo affascinato e attratto, come fosse un eroe.
Nei primi anni '80 mio fratello maggiore si presentò a casa con un drago giapponese sul braccio. Scoprii che un certo Mino Spadacini (uno dei capostipite dei tatuatori italiani), in vacanza nella mia città, Alassio, tatuava nella sua camera d'albergo. Purtroppo avevo solo una dozzina di anni e il sogno rimase irrealizzato.
Per il mio primo tatuaggio, ovviamente fatto di nascosto dai miei genitori, andai a Genova pochi anni dopo, da un altro dei precursori di questo mondo: Marco Firinu.
Il viaggio in treno pieno di tensione, l'ingresso in quello studio pieno di stampe, disegni e cimeli, la preparazione degli aghi, delle macchinette e dello stencil: tutto aveva un sapore ribelle, vietato, nascosto.
Già alle scuole medie, grazie al mio insegnante di disegno, avevo sviluppato buone capacità, soprattutto nella creazione di fumetti e personaggi immaginari, ma erano anni diversi. Anni nei quali, purtroppo era per me impensabile entrare in quel mondo e farne il mio lavoro.
Alle superiori scelsi il Liceo Artistico, ma su consiglio e "pressione" dei miei genitori, dirottai verso l'istituto per Geometri. Questa scelta in parte compromise i miei desideri, e una volta uscito dalle superiori, andai a lavorare nello studio di un geometra, periodo del quale conservo comunque un bellissimo ricordo.
Solo nei primi anni 2000, grazie ad una macchinetta, regalo per il mio compleanno da parte di mio fratello, la curiosità per questo mondo fece nuovamente capolino. Testammo la macchinetta su noi stessi, e lì si accese la lampadina che mi avrebbe condotto dove sono oggi.
Grazie al supporto della mia compagna Chiara, mi misi alla ricerca di un corso che mi desse la possibilità di carpire i primi rudimenti dell'arte del tatuaggio, che si concretizzò a Milano nel 2012.
Dopo parecchie esperienze sulla carta, sulla pelle sintetica e poi su quella di amici "cavie" consapevoli, decisi di aprire il mio piccolo studio di via Divizia 58, ad Andora. Grazie all'aiuto e alla pazienza della mia compagna, creai il mio piccolo giro di clienti. L'aiuto di Chiara è stato importante soprattutto a livello mentale: la sua presenza in studio come collaboratrice durante alcuni lavori era sicuramente "comodo", ma ancora di più, non potendomi confrontare con altri tatuatori, lo era a livello di stimoli, certezze e supporto.
Un'altra svolta importante avvenne un paio di anni dopo, quando casualmente incrociai nuovamente la mia strada con Marco Firinu. Venuto a sapere della mia nuova passione, si offrì di aiutarmi, venendo nel mio studio a tatuare, e donandomi insegnamenti, malizie e certezze, dandomi addirittura la possibilità di lavorare nel suo studio sotto la sua supervisione, fino ad arrivare ad uno stand in comune durante la Tattoo Convention di Genova.
Nel 2022 lo studio si è spostato a Laigueglia, Via Dante 36. e questa è stata la nostra più grande fortuna, perché ha dato la possibilità di realizzare il sogno mio e di mia moglie: avere nello stesso negozio il mio studio di tatuaggi e il suo laboratorio di ceramiche artistiche.
Oggi, nonostante sia passato qualche anno, ho ancora la sensazione di conoscere solo un piccolissimo spiraglio di questo mondo. Questa sensazione è il vero motore che mi stimola a cercare di migliorare continuamente, sicuramente nella tecnica e nel disegno, ma anche nella conoscenza e nello studio delle radici profonde sulle quali questa arte poggia.
Dai primi simboli tribali, fino ai lavori iperrealistici dei grandi artisti contemporanei, e attraverso il tatuaggio tradizionale marinaresco, che ha narrato gesta e leggende di uomini intrepidi, questo mondo è per me un continuo viaggio di conoscenza e consapevolezza.
Quello che io considero "il mio mondo".